Strasburgo, 5 mag – «Costringere bambini dell’asilo a inginocchiarsi in direzione della Mecca non ha nulla a che vedere con l’inclusione. A 4 o 5 anni non si hanno gli strumenti per comprendere il significato di certi gesti. Chi li impone tradisce il senso stesso del rispetto. In nome del multiculturalismo ideologico si oscurano simboli cristiani come il crocifisso o il Natale, mentre si spalancano le porte a esperienze religiose che nulla hanno a che vedere con la nostra cultura».
Così Paolo Borchia, europarlamentare e capo delegazione della Lega al Parlamento europeo, in merito al caso della scuola dell’infanzia di Ponte della Priula.
«La libertà religiosa è un diritto, ma l’indottrinamento mascherato da dialogo è un pericolo. E a chi si affretta a minimizzare, vorrei porre una domanda semplice: davvero non è grave che quel centro islamico sia stato frequentato da soggetti vicini ai reclutatori salafiti? Davvero tutto questo va bene, purché non si parli di presepi o di crocifissi?», conclude Borchia.