“Un esempio per tutti, la pretesa candidatura alla vicepresidenza lasciata vacante da Eva Kaili da parte del collega Glucksmann. Parliamo del presidente della commissione sulle ingerenze straniere, vale a dire l’organo che avrebbe dovuto vigilare sul Qatargate. Obiettivo fallito. Ma Glucksmann avrebbe voluto essere premiato facendo il Vicepresidente. Se è stato uno scherzo, è di pessimo gusto. Ciò che ci resta è una relazione finale faziosa e già superata, carta straccia: solo ieri, la Procura di Milano ha chiesto l’archiviazione sul caso dei presunti fondi in arrivo dalla Russia a beneficio della Lega.
Sarebbe il minimo che quanti in quest’Aula hanno inscenato una squallida caccia alle streghe chiedessero scusa. Questo Parlamento ha un’ultima occasione per dimostrare un briciolo di credibilità: domani si vota per la surroga della collega Kaili e sarebbe un segnale da parte della maggioranza di includere un esponente di Identità e Democrazia tra i 20 colleghi che siedono nel bureau di questo Parlamento. Dimostrino – conclude Borchia – di non avere paura di chi può vigilare seriamente”.