Strasburgo, 14 feb – “Siamo tra quelli che inquinano di meno, ma l’Unione europea fa il possibile per creare sempre più difficoltà a cittadini e imprese”.
Così Paolo Borchia, europarlamentare della Lega, coordinatore Id in commissione per l’Industria, la Ricerca e l’Energia (ITRE), durante il suo intervento in Aula, dopo l’approvazione da parte della plenaria (340 voti a favore, 279 contrari e 21 astensioni) dello stop alla vendita di auto a motori termici dal 2035.
“Proviamo a ragionare sul futuro, pensando a due scenari. Nel primo, l’auto elettrica sarà un bene di lusso, costoso a portata di pochi. Nell’altro continuerà ad essere un bene di massa, ma le case automobilistiche cinesi avranno soppiantato i poveri produttori europei. Fantascienza? No, se pensiamo che BYD, colosso cinese dell’auto ha raddoppiato nel 2022 la sua quota di mercato. E intanto, per cercare di mantenere competitività l’industria europea si sta guardando attorno: qui, siamo a rischio delocalizzazioni, che significano disoccupazione. Giusto lavorare per inquinare meno, – conclude Borchia – ma non in questo modo”.